I più poveri pagano il conto – David Graeber

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David Graeber era un antropologo statunitense. Insegnava alla London school of economics ed è stato tra i promotori del movimento Occupy Wall street. È morto a Venezia il 2 settembre 2020, a 59 anni. Il  4 dicembre 2015 è stato pubblicato  un interessante articolo sul numero 1131 di Internazionale, un’analisi interessante della crisi economica mondiale del 2008 e di come, estrapolati gli elementi principali, secondo l’autore potrebbe ripetersi presto.

La teoria dell’autore analizza il ruolo tra Stato e attori del mercato e della società, sostenendo che in tale relazione più il Governo è indebitato, meno lo sono gli altri, e viceversa. Nell’illustrare tale teoria, l’autore sottopone al lettore alcuni indicatori da lui ritenuti fondamentali nel formare una chiave di lettura capace valutare la robustezza della sua supposizione.

Secondo quanto sostiene, Graeber è del parere che il debito venga costantemente riversato sulle spalle del settore privato, che però è un insieme variegato e comprendente soggetti differenziati tra loro, tra cui famiglie, piccoli negozi, arrivando fino alle multinazionali. Le importanti differenze tra questi soggetti hanno un peso notevole, poichè anche se il debito privato complessivo sale, non tutti sono colpiti allo stesso modo. I soggetti più facoltosi hanno trovato e troveranno sempre sempre mille scappatoie, a scapito dei più deboli. Quindi se il debito pubblico si trasferisce al settore privato si scarica invariabilmente sulle spalle di chi fa più fatica a pagarlo, sotto forma di mutui o piccoli prestiti a breve termine, concretizzando una traiettoria che non è stata e non sarà sostenibile in futuro.


Articolo completo: Internazionale, 7 Settembre 2020